venerdì 4 ottobre 2024

Il libro su Benjamin Britten di Alessandro Macchia

 


Questa volta propongo l'acquisto di un libro dedicato a Benjamin Britten scritto da Alessandro Macchia, un poliedrico ed eclettico artista, studioso, scrittore, musicista, musicologo, ecc.  Ho iniziato da poco a leggerlo, ma posso garantirvi che Macchia, nelle prime pagine, tratteggia con gusto e precisione gli ambienti sociali, famigliari e scolastici di formazione umana e artistica del compositore arrivando alle sue opere, contestualizzandole nel suo percorso di crescita, unendo l'abilità narrativa alla competenza d'analisi costruita su una documentazione rigorosa e approfondita. 

venerdì 27 ottobre 2023

CONCLUSO "ANIMAL FARM CONCERT" PER ENSEMBLE DI FIATI

 


"Animal farm concert" , in due movimenti - per flauto, oboe, clarinetto, clarinetto basso, fagotto, corno, tromba, trombone tenore, trombone basso e tuba è concluso. Si ispira ai primi due capitoli della "Fattoria degli animali" di G. Orwell.


martedì 24 ottobre 2023

 




La mia composizione "Con mani d'arte", per Soprano, Pianoforte e Quintetto d'Archi è stata acquisita e catalogata dalla "Michigan State University".  Il link diretto, che porta alla partitura suddetta, è il seguente:


https://catalog.lib.msu.edu/Record/folio.in00006051829

martedì 1 agosto 2023

"Il viaggio del principe bambino" ("Il Piccolo Principe" - "The Little Prince"), per Oboe, Clarinetto, Fagotto, Tuba, Mandolino e Violoncello

Il viaggio del principe bambino”

musica di Valerio Loraschi



Ispirazione

Il lavoro si ispira al racconto “Il Piccolo Principe” di Antonie De Saint-Exupery.

Parti e organico strumentale

E' articolato in quattro parti. Ogni movimento corrisponde a un episodio del libro.

E' previsto il seguente organico strumentale:

  • la prima parte è per Mandolino e Violoncello;

  • la seconda parte è per Clarinetto in si bemolle e Tuba;

  • la terza parte è per Oboe e Fagotto

  • la quarta parte è per Oboe, Clarinetto, Fagotto, Tuba, Mandolino e Violoncello

Durata prevista

52 minuti circa

Finalità didattiche

Permette di:

  • fare conoscere i timbri degli strumenti proposti prima a coppie e successivamente insieme (questo consente all'ascoltatore inesperto di individuare con facilità i timbri degli strumenti per poi saperli riconoscere e seguire anche quando, nella quarta parte, l'organico strumentale si proporrà come ensemble;

  • farli (gli strumenti) dialogare con melodie e leitmotiv che giocano tra loro contrappuntisticamente.


Realizzazione scenica

Il lavoro si presta a un ventaglio di possibili rappresentazioni sceniche. Al riguardo, vengono elencati alcuni spunti e suggerimenti:

  • solo con l'organico strumentale indicato;

  • come il punto precedente ma aggiungendo un attore che svolge il ruolo di narratore (ogni movimento viene preceduto dalla lettura dell'episodio corrispondente);

  • come il punto precedente ma aggiungendo uno o più altri attori che recitano i dialoghi;

  • come i punti precedenti ma aggiungendo delle scene tradizionali o multimediali e delle coreografie o con azioni mimiche;

  • altre modalità.

Sistema musicale utilizzato

“Il viaggio del principe bambino” è stato composto sulla base di un originale sistema che l'autore ha inventato e denominato “Fibonalità”. Esso è ispirato alla sequenza che ricorre spesso nella natura e nell'universo: la sequenza Fibonacci”.  


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Quattro commenti al racconto "Il Piccolo Principe"  di Antoine De Saint-Exupery
(ognuno è riferibile a una delle quattro parti del "Viaggio del Principe Bambino) 


"La prima parte del viaggio principe bambino" di Valerio Loraschi
per Mandolino e Violoncello 

Questo lavoro è ispirato ai primi nove episodi dell'opera letteraria di A. De Saint-Expéry “Il piccolo principe”. Il piccolo  è principe nel senso etimologico: "primo" o "principale". Ma di cosa è primo?

Il narratore ritrova  il suo alter ego,  l'Io bambino, incontrando il Piccolo principe. La precondizione di tale incontro risiede  nell'evento traumatico dovuto all'improvviso guasto dell'aeroplano condotto dal narratore in uno dei  luoghi più solitari e silenziosi della Terra: il deserto. Ed è proprio questa sosta nel deserto che permette ad entrambi di fare nascere una riflessione  "a due voci" che si focalizza  verso l'essenziale , inteso come essenza della vita. 



"La seconda parte del viaggio del principe bambino" di Valerio Loraschi
per Clarinetto e Tuba

La seconda parte inizia dall'episodio X avente il "Re", come "spalla" al nostro protagonista e si conclude al quindicesimo con il "Geografo". 

E' un viaggio nel mondo degli archetipi o dei demoni degli adulti. Vivono una solitudine interiore, disconnessi dalla vita. Automi  egocentrici che abitano solitari nei loro pianeti/monadi. Le semplici, ma insistenti domande del principe bambino, un piccolo Socrate, che raggiungono inaspettate i personaggi incontrati, mentre stanno svolgendo le loro attività, creano a questi ultimi un barlume di riflessione.  Il Piccolo principe accende nelle loro coscienze la possibilità di liberarsi dalle catene dal ruolo che interpretano. Per tutta risposta, le spegneranno immediatamente in quanto prevale in quelle menti alienate la necessità di adempiere al compito che si sono dati o che hanno subito. Infatti  riprendono,  poco dopo, a svolgere l'attività, indotti soprattutto dal loro ego che li ha schiavizzati, come se quell'interruzione fosse un "guasto tecnico" da risolvere all'istante  facendo un gesto di routine che rimette in moto, come fosse una chiave di accensione,  l'inesorabile meccanismo mentale di ognuno di essi.

"La terza parte del viaggio del principe bambino" di Valerio Loraschi
per Oboe e Fagotto

"La terza parte del viaggio del principe bambino" inizia dal XVI episodio e si conclude nel XXIII. Il nostro durante la sua piccola Odissea solitaria cerca gli uomini nei luoghi dove è improbabile trovarli: nello spazio, nel deserto, sulla vetta di una montagna. Può risultare strano che non racconti di essere andato a visitare una città. La moltitudine umana la intravede lontana: dalle luci accese dai lampionai viste dall'orbita spaziale; dall'eco da lui scambiato per la loro voce; dai viaggiatori che scorge fugacemente dai finestrini dei treni in corsa. E' evidente che al Piccolo Principe non interessi la società degli uomini (adulti), ma il loro cuore.  Per questo motivo si trova solo, in luoghi solitari, con personaggi a loro volta isolati dal contesto sociale che incontra uno per volta. In una sola occasione si trova a contatto stretto con la moltitudine: il roseto. E ne rimane sconvolto! Scopre che la sua rosa lo ha ingannato: non è l'unica nell'universo come gli aveva detto. Ci penserà poi la volpe, personaggio "chiave" del racconto, a rivelargli che quella rosa è  davvero unica per il Piccolo Principe in quanto con essa  ha stabilito un legame; gli ha dedicato del tempo: l'ha dunque "addomesticata". Ma la volpe è pienamente consapevole che i legami affettivi  non sono catene, ma sentimenti che si conservano malinconicamente in un campo di grano; nel pozzo in un deserto; nel proprio cuore. Rassicurato, ma non troppo, da questa considerazione, il Piccolo Principe riprenderà il suo viaggio esplorativo, e sarà quell'amicizia a dare un senso profondo alla narrazione.

"La quarta parte del viaggio del principe bambino" di Valerio Loraschi
per Oboe, Clarinetto, Fagotto, Tuba, Mandolino e Violoncello

La struttura narrativa del "Piccolo Principe" ricorda quella essenziale dei racconti religiosi. E come questi, ogni parola , sebbene fluisca apparentemente leggera nella lettura, ha un particolare peso specifico che può rimandare a significati e simboli nascosti.  Prendiamo ad esempio la prima frase dell'episodio XXIV: "eravamo all'ottavo giorno..." L'ottavo giorno e il numero otto fanno riferimento all'infinito... E' il momento propizio per attraversare il deserto alla ricerca del pozzo! Il buon esito di questa ricerca stupisce il narratore a tal punto che pensa che il Piccolo Principe abbia compiuto un miracolo. E rimarrà ancor più stupefatto quando, nel XXVI episodio,  il Piccolo Principe, rivedendolo dopo essere tornato dal luogo dell'atterraggio di fortuna per riparare l'aereo,  gli rivela che già sapeva che l'impresa l'aveva portata a buon fine. Ai suoi occhi  il Piccolo Principe  si manifesta come fosse una "Piccola Divinità". Questi condividerà insieme al suo amico adulto, sempre nello stesso episodio, la sua "piccola passione", intesa come momento che precede la perdita del "corpo terrestre" e si concluderà con una "piccola ascesa ai cieli".  Al narratore rimarrà come unica consolazione alla solitudine e alla malinconia, oltre alla speranza del ritorno del protagonista,  la contemplazione delle stelle per ipotizzare se quella pecora lasciata senza museruola sia  riuscita o meno a mangiarsi la rosa nell'asteroide perso nell'universo di ognuno che un tempo era stato bambino, dove abita tuttora il Piccolo Principe. 

Se siete interessatiscrivetemi. 

domenica 27 novembre 2022

Recensione Haiku

 



Questa apprezzata recensione piccola come un Haiku ,firmata da Olmo Chittò, è stata pubblicata recentemente nella rivista musicale della mia città.  In concomitanza, vedo quella del nuovo e importante Cd monografico "Notre-Dame de le Babenzele" del bravissimo  Compositore  Rossano Pinelli, che saluto con  affetto e stima. 

Qui sotto, il mio "Haiku d'autunno",  tratto dal sopra menzionato Cd "Piano Haiku" interpretato da  Alessandro Calcagnile.





giovedì 8 settembre 2022

"NOVE", PER QUARTETTO SAX E PIANOFORTE (ispirata a "1Q84" di H. Murakami)


 

"Senza il tuo amore, è solo una messinscena da due soldi" 

“Nove” per Quartetto Sax e Pianoforte in nove movimenti. La composizione si ispira alla trilogia letteraria “1Q84” di Haruki Murakami. Ogni movimento trae spunto da un capitolo specifico della suddetta trilogia.

 L'opera è articolata nel modo seguente:

I movimento, per quartetto sax  (Libro I, Capitolo I)

II movimento, per pianoforte (Libro I, Capitolo II)

III movimento, per quartetto sax  (Libro I, Capitolo III)

IV movimento, per sax soprano e pianoforte  (Libro I, Capitolo IV)

V movimento, per quartetto sax e pianoforte (Libro II, Capitolo XIII)

VI movimento, per sax soprano, sax contralto, sax tenore e pianoforte (Libro II, Capitolo XIV)

VII movimento, per  sax contralto, sax tenore e pianoforte  (Libro III, Capitolo XXIX)

VIII movimento, per quartetto sax e pianoforte (Libro III, Capitolo XXX)

IX movimento, per quartetto sax e pianoforte  (Libro III, Capitolo XXXI).


È possibile scaricare la partitura gratuitamente dal sito "Il saxofono italiano" tramite il link seguente: https://www.ilsaxofonoitaliano.it/artisti/loraschi-valerio/




mercoledì 23 febbraio 2022

Nuovo. "OTTO", per Pianoforte.


 
Per essere un abitante della pianura, sono fortunato. Abito in prossimità del Parco delle Colline di Brescia. Seguo spesso i sentieri che percorrono i Monti Ratto e Picastello, i Campiani, il Monte Peso e, da Collebeato, la Valle d'angolo che mi riporta sulla via di casa. La raggiungo dopo aver attraversato per un tratto lo sterrato della Valle Bresciana dopo aver superato l'ultima collina, avamposto della natura che domina Urago Mella, il primo quartiere situato tra il parco e il fiume Mella della città. Il percorso nel parco che seguo di solito ha la forma di “Otto” o, se si vuole, “dell'infinito”.
I seguenti brani corrispondono alle otto tappe di questo percorso che inizia e si conclude alla Pieve vecchia di Urago Mella. I - L'anelito di Pendolina Qui nel luogo denominato "Pendolina", oggi divenuto un quartiere della zona ovest della città, situata tra le colline del Parco e il fiume Mella è ambientata una fiaba o forse un mito locale. Pendolina, un tempo, era una cima che viveva vicino al Monte Guglielmo. Il suo sguardo poteva spaziare sulle tre valli bresciane. Ma il suo pensiero era solamente rivolto al fiume Mella. Spesso sospirando si rivolgeva al fiume per esprimere il suo anelito: “vorrei seguirti lungo il tuo letto verso la pianura”. Il Mella gli rispondeva “Io flutto dal Maniva verso la pianura, la mia natura è nomade. Come fai a seguirmi”? Pendolina d'altro canto non voleva arrendersi alla sua natura terrena: “Non posso rimanere qui a guardarti scorrere verso la pianura”. Il Mella non si stancava mai di dirle “Il tuo sguardo arriva lontano, dove scorro in pianura. Puoi vedermi anche laggiù”. “No, Mella! Voglio seguirti. Questo è il mio anelito. Questo è il mio sogno.” E i sogni muovono le montagne. Scosse telluriche sconvolsero il territorio. Pendolina perse conoscenza, mentre tutto ciò accadde. E alla fine di questo cataclisma, si risvegliò...Vicino alle colline. Là dove sempre aveva voluto trovarsi. Vicino al fiume Mella. Sussurrò alla brezza che portò la sua voce alle acque del Mella di essere felice di trovarsi dove sempre aveva desiderato andare. E non appena queste parole raggiunsero il letto del fiume, lei prese le sembianze di una fanciulla. Alla sua vista, il Mella fermò le sue acque trasformandosi in un lago. Pendolina ebbe così modo di specchiarsi sulla superficie delle acque , per così unirsi con il suo amato. “Nessuno più ci separerà” disse Pendolina, prima che l'incantesimo si sciolse. E lì rimase per sempre. II - Danza notturna degli elfi In prossimità del Monte Ratto, nel colle che domina il quartiere della Pendolina, esiste il villaggio degli elfi chiamato "Tibonia". Un giorno in quel luogo venne organizzata una festa particolare. Per quell'occasione, come ci racconta Andersen nel “Colle degli elfi”..."Le fanciulle degli elfi ballavano con un lungo mantello tessuto di nebbia e chiaro di luna”. III -Lungo il crinale dei cinque mondi Lungo il crinale tra i monti Ratto e Picastello si cammina sul sentiero che unisce cinque mondi: a sinistra, il mondo della civiltà degli uomini (Brescia); a destra, il mondo della natura (i boschi del Parco delle Colline); sotto terra il mondo dell'Ade (i bunker del periodo delle due guerre); in alto il mondo del cielo e delle rondini. Il quinto mondo...Appartiene a chi lo percorre. IV - Cavalieri carolingi lungo i Campiani Si narra che proprio lungo i Campiani stazionarono Carlo Magno con il suo seguito di cavalieri e soldati. V - C'era una volta il gigante egoista Nelle vicinanze del Monte Peso, è collocata una panca gigantesca. Un bambino ben informato sostiene che appartenga al “Gigante egoista”, il protagonista della favola di Oscar Wilde. VI - Hoc quod continet omnia Scendendo lungo il sentiero che porta a Collebeato si raggiunge l'ex monastero di Santo Stefano. Ho immaginato che in una notte tersa, i monaci benedettini che lo abitarono abbiano intonato lo “Spiritus Domini”, mentre contemplavano il firmamento. Da questo introito ho estrapolato i versi seguenti, modellandoci la melodia del brano: “Spíritus Dómini replévit orbem terrárum, et hoc quod cóntinet ómnia, sciéntiam habet vocis...” "Lo Spirito del Signore ha riempito l'universo, egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio". L'introito viene eseguito nella domenica di Pentecoste ed è nel modo ottavo, il modo "perfetto". Otto è il numero del superamento della scansione settimanale del tempo e quindi dell'infinito eterno. VII - L'origine del mondo Un sentiero sale da Collebeato verso i Campiani attraversando il piccolo e nascosto bosco della “Val d'angolo”, solcato nella sua estensione da un fossato che diventa un torrente soltanto quando diluvia. Qui regna il mistero dell'origine del mondo della natura...Di qualsiasi natura. VIII - Canto degli alberi sull'ultima collina Gli alberi dell'ultima collina, prima della pianura, continuano a cantare...Inascoltati dagli abitanti della città. Valerio Loraschi, https://valerioloraschi.blogspot.com/